Gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia, la Thailandia, la Germania e l’Italia sono, in quest'ordine, i cinque Paesi che nel 2020 hanno subito le maggiori perdite a causa della mancanza di turisti dall'estero. Per gli Usa, che guidano la triste classifica, i dati si basano su una stima delle entrate del turismo straniero durante i primi dieci mesi del 2020. Pertanto, gli Stati Uniti hanno visto bruciarsi 147.245 milioni di dollari in questo periodo rispetto allo scorso anno. La Spagna, seconda nel ranking, ha totalizzato perdite pari a 46.707 milioni di dollari, cioè il 3,4% del suo Pil. L’Italia ha registrato perdite pari a 29.664 mln.
Secondo l'Unwto, "il 2020 è stato l'anno più difficile nella storia del turismo" tenendo conto che "quasi dall'oggi al domani, la pandemia ha fermato il comparto a livello mondiale". Gli Stati Uniti, il Paese che ha perso più entrate dal turismo, si trovano in una situazione delicata per numero di contagi e morti. Questa situazione ha portato il governo a porre il veto agli arrivi di viaggiatori da molte destinazioni, compresi i suoi principali mercati di origine. La Spagna, seconda classificata, ha raggiunto 46.707 milioni di dollari di perdite turistiche. Attualmente solo il 10% degli hotel nel Paese è aperto.
Secondo Zurab Pololikashvili, segretario generale dell'Organizzazione mondiale del turismo, "senza dubbio, la notizia di un vaccino contro il Covid-19 ci dà motivo di rimanere cauti e ottimisti. Tuttavia, la ripresa del turismo - e dell'attività di molti milioni di persone che dipendono da esso - non possono aspettare che le vaccinazioni di massa diventino una realtà". In questo senso, indica il segretario generale dell'Unwto, "le regole sulle quarantene per i turisti andrebbero riconsiderate e bisognerebbe sfruttare l'innovazione e le nuove soluzioni per testare i viaggiatori prima o dopo i loro viaggi". Inoltre, "le restrizioni di viaggio dovrebbero essere allentate o rimosse in modo responsabile e coordinato non appena sarà sicuro e fattibile", conclude.
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